mercoledì 15 dicembre 2010

DUFFY è TORNATA


Dopo i Grammy (una vittoria come Best Pop Vocal Album), i Brits (tre vittorie incluso il premio come Best Album), 6 milioni e 500 mila dischi venduti con "Rockferry", torna Duffy con il nuovo disco: "Endlessly". Dieci brani che la cantante ha voluto fortemente nascessero per far divertire i suoi fan. Ma Duffy confessa anche di aver pensato di mollare la sua carriera dopo il primo album: "Mantenere la propria integrità è molto difficile".A proposito della nascita del nuovo disco Duffy racconta: “A un certo punto ho pensato ‘sta venendo fuori un disco indie? Stavo proprio andando in quella direzione. A volte si può aver paura di diventare troppo frivoli con la musica, di essere troppo ironici. Talvolta la cosa più importante è proprio quella: divertirsi". Dieci brani registrati in tre settimane con Albert Hammond (famoso per hit come ‘The Air That I Breathe’, ‘When I Need You’, ‘It Never Rains In Southern California’ e tante altre), eseguiti dai The Roots.
E pensare che Duffy non voleva neanche realizzare un secondo album: “Ho pensato di mollare tutto, seriamente. Non perché ritenevo di essere ‘arrivata’. E’ che mi mancavano le cose semplici della vita. Tutto era diventato talmente complicato. Alla fine di quel periodo avevo bisogno di ricordare cosa stavo facendo. Sentivo di aver dimenticato il mio lavoro, il mio ruolo. Non sono una modella, non sono una celebrity. E allora chi sono? Diventa tutto molto complicato. Mantenere la propria integrità è molto difficile. Poter avere tutto ciò che si desidera, è immorale e pericoloso".
In questa fase d’indecisione su come proseguire e quali prossimi passi intraprendere, Duffy viene aiutata dal destino, intervenuto nell’improbabile forma del sessantaseienne Albert Hammond. O, per essere più precisi, di sua moglie. “Era a casa sua a LA e un giorno sua moglie lo chiama ‘Albert! Albert! Guarda questa ragazza in TV. Ha la voce di una donna di colore!” Hammond diede un’occhiata ed esclamò ‘Oh mio Dio’.” Duffy cantava ‘Stepping Stone’ al Saturday Night Live. Hammond era, per sua decisione, fuori dal mondo musicale da almeno dieci anni (o forse preferiva lasciare le cose in mano al figlio, Albert Hammond Jr degli Strokes), ma era molto incuriosito. “Ha chiesto di incontrarmi. Non avevo idea del suo background (così com’era successo quando aveva incontrato Bernard Butler degli Suede). E mi disse sai ho questa canzone da titolo ‘Don’t Forsake Me’ [Non Mi Abbandonare] ed io dissi “beh, sembra la colonna sonora della mia vita’.
“In quel periodo a LA c’erano un sacco di feste pazzesche,” continua Duffy. “Quindi avevo una scelta: potevo andare a ballare con Hollywood oppure potevo passare del tempo con Albert. Così sono andata a casa sua e sua moglie mi ha fatto il tè.” Hammond aveva preparato la parte musicale della sua ‘Don’t Forsake Me’ ma Duffy era dubbiosa (e questa è una cantante che evidentemente sa cosa vuole). “Lui ha 66 anni, è uno stimatissimo autore di canzoni ed io ho avuto il coraggio e la sfrontatezza di
smontare il brano pezzo per pezzo,” ride Duffy. “Ripensando alla situazione mi dico ‘che maleducata!’ ma sapevo che questa canzone rifletteva alcuni elementi della mia vita. “Albert ha reagito dicendo ‘Sei coraggiosa, ragazzina. Brava’". Dal quel momento in poi le canzoni sono arrivate in rapida successione ed è nato "Endlessly".

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