mercoledì 4 agosto 2010

..INCREDIBILE MA CASSANO...


La rinascita di Antonio Cassano, del bambino che non vuole mai crescere, di Peter Pan, come gli piace farsi chiamare sta tutta qui: nella scelta di trasferirsi a Genova dopo una vita a 300 all'ora tra Roma e Madrid. Nella volontà, dopo anni di scappatelle, scenate, litigi con tutti e tutto, di voltare pagina e ricominciare con Carolina Marcialis, pallanuotista diciannovenne della Diavolina Nervi. Tutto suo il merito, una giovanissima donna che, entrata nella vita di Cassano, ha saputo regalargli ciò che a lui mancava, uno stato d'animo mai provato prima: la serenità.
Dopo una carriera guidata dal genio e dalla fantasia, dopo una vita privata costellata di donne, (lui afferma più di 700), vizi e virtù, è con lei che Antonio ha messo la testa a posto. Addio capelli lunghi, cibi grassi, feste fino all'alba, capricci con gli allenatori: quello di adesso è un altro Cassano. Dieta, famiglia e Nazionale. Freschi di fiori d’arancio, luna di miele sull'isola di Tahaa, nella Polinesia francese, la coppia fa progetti importanti, come quello di avere un figlio: "I lavori sono in corso. Già me lo vedo mio figlio con la palla tra i piedi che palleggia come un campione". Il talento in forza alla Sampdoria è tutto questo, pieno di buoni propositi e sogni da realizzare, nella vita privata, con il desiderio di un fiocco rosa imminente, così come nel calcio: indossare la maglia azzurra e lasciare il segno anche in Nazionale.
EsCluso dai mondiali, Cassano torna, Prandelli lo ha fatto capire. E chissà, magari scenderà in campo già per il primo impegno dell'Italia, in amichevole con la Costa D'Avorio di Drogba. Lui ha imparato ad aspettare, non è più il ragazzo ribelle, vuole esserci, vuole vincere e per questo si sta preparando al meglio. Puntuale agli allenamenti, disciplinato tanto da non beccarsi nemmeno un turno di squalifica nella passata stagione, da anticipare il rientro dal viaggio di nozze per iniziare il ritiro con i compagni e ritrovare la forma. Insomma un Cassano che si fa fatica a riconoscere, lontano dagli anni alla Roma e al Real Madrid in cui le "cassanate" erano all'ordine del giorno.
Ci si domandava chi fosse davvero, se un talento infinito ma troppo viziato o un talento inesploso proprio a causa del suo carattere instabil. E lui ha saputo rispondere sul campo a tanti interrogativi, con il tempo si è lasciato alle spalle quelli scatti di follia e rabbia cui ci aveva abituato, che macchiavano ogni prestazione, che lo rendevano famoso per altro e non per l'indiscussa arte, magia e genio che gli riconoscono tutti. Arrivato a Genova, disse: "Datemi affetto e darò il 110 per cento". Promessa mantenuta.

Nessun commento:

Posta un commento


Ultimissime

da Bum Bum Energy