mercoledì 27 maggio 2009

Qui Barcellona-Manchester !

E' iniziato il countdown: stasera alle 20.45 all'Olimpico di Roma lo svizzero Massimo Busacca darà il via alla finale di Champions League !!!

Di tutte le finali possibili è certamente la mi­gliore. Ma non per noi italiani. Per noi Barcellonamanchester è infatti una sorta di sogno proibito, è un pugno allo sto­maco perché mette impietosa­mente a nudo quel nostro pian­gerci addosso, l’arretratezza an­che culturale del nostro calcio come dimostrano l’indegna gazzarra di Torino e l’avvilente faida milanista nella domenica dell’addio di Paolo Maldini.La scelta di Roma come tea­tro della sfida amplifica ovvia­mente le frustrazioni e i rim­pianti. In Europa anche la più qualificata delle nostre squa­dre (l’Inter) è sembrata figlia di un dio minore. Per farsi stra­da in Europa servono corag­gio, altruismo e fantasia, come nella leva calcistica della classe ’68 di Francesco De Gregori. Per molte stagioni il Milan ber­lusconiano ha avuto coraggio e fantasia, diventando il punto di riferimento del calcio italia­no all’estero: ora, usurati nei meccanismi vitali del loro gio­co, pure i rossoneri guardano con invidia allo stadio Olimpi­co, Messi contro Cristiano Ro­naldo, che sarà anche un mo­do riduttivo di sintetizzare l’evento ma che di certo rappre­senta il senso più autentico di questa che è la migliore delle finali possibili.Barcellona e Manchester United, 5 Coppe dei Campioni complessive, sono la prova provata di come si possa fare calcio propositivo partendo dai universi opposti. I Red De­vils, i diavoli rossi, rinnovano da quasi un quarto di secolo la leggenda del santo allenatore: Alex Ferguson, divenuto baro­netto per meriti calcistici, è in­fatti un’icona che sta a Manche­ster come i Beatles stanno alla vicina Liverpool. Il suo calcio è organizzato, metodico, forte e fantasioso. Nel Manchester un grande attaccante come Way­ne Rooney fa sovente il difen­sore.Il Barcellona, invece, ha fat­to piazza pulita dei mostri sa­cri (Ronaldinho docet) affidan­do la sua rivoluzione a Pep Guardiola che, rispetto a Fergu­son, è come il vino novello al confronto di un robusto baro­lo. Eppure il ribaltone ha fun­zionato perché, dopo avere conquistato la Liga e la Coppa del Re, stasera il Barça ha la possibilità di fare bingo, impe­dendo al Manchester di coglie­re la seconda Champions con­secutiva.L’organizzazione difensiva degli inglesi resta inarrivabile per i catalani, figuriamoci ora che a Guardiola mancano tre ti­tolari su quattro nel reparto ar­retrato. Però la creatività dei solisti d’attacco blaugrana può mandare in tilt qualsiasi tipo di strategia studiata a tavolino. Ecco perché, non fosse una fi­nale e, in quanto tale, caratte­rizzata dalla circospezione e dal timore di sbagliare la pri­ma mossa, la partita di stasera sarebbe anche il migliore degli spot possibili per il calcio. Il calcio quello vero, non l’im­mondezzaio che stanno diven­tando i nostri stadi.

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