
Pietro Taricone non ce l'ha fatta. Precipitato lunedì dopo un lancio con il paracadute a Terni, l'attore 35enne è morto nell'ospedale della città umbra, dove i medici hanno cercato in tutti i modi di salvargli la vita con una lunghissima operazione durata 9 ore. Troppo gravi le lesioni interne riportate nell'impatto. Accanto a Taricone è rimasta sempre la compagna Kasia Smutniak, che si era lanciata con il paracadute poco dopo di lui dallo stesso aereo.Rianimato sul posto da personale del 118 dopo avere subito un arresto cardio-circolatorio, era stato subito trasferito in ospedale dove gli sono riscontrate diverse fratture. In particolare alle gambe e al bacino. Taricone aveva inoltre subito traumi alla testa e all'addome, con emorragie definite "importanti".
Per arrestare le emorraggie e ridurre le fratture provocate dalla caduta, l'attore è stato sottoposto a un'operazione fiume durata oltre nove ore. L'intervento aveva il compito di risolvere il problema legato alle perdite di sangue, ma poi la situazione clinica è peggiorata. Il decesso è avvenuto per improvvise complicazioni. Taricone non ha mai ripreso conoscenza dopo l'incidente. Con l'attore è rimasta sempre in ospedale la compagna Kasia Smutniak.
Quello di lunedì a Terni doveva essere per Taricone un lancio con il paracadute come tanti altri ne aveva già fatti in passato, ma per la star della prima edizione del Grande Fratello qualcosa è andato storto. Cosa sia successo esattamente lo dovrà stabilire l'indagine svolta dalla polizia. Dalle testimonianze già raccolte dagli investigatori è emerso che il paracadute di Taricone si è aperto regolarmente dopo un lancio da 1.500-2.000 metri di altezza.
Poi, però, un colpo di vento o una manovra errata nelle ultime fasi del volo lo hanno fatto finire a terra a una velocità ben superiore a quella prevista. Proprio l'ipotesi di un errore nelle operazioni di frenata è quella maggiormente presa in considerazione dagli investigatori della questura di Terni. Taricone, paracadutista definito "esperto" da chi lo conosce, con alle spalle centinaia di lanci, potrebbe averla ritardata eccessivamente, finendo a terra con violenza praticamente davanti agli occhi della compagna, l'attrice Kasia Smuntiak, che si era lanciata dopo di lui. E sembra che con la coppia si trovasse a Terni anche la loro figlia di sei anni, Sophie.
'O guerriero era da tempo un habituè dell'aviosuperficie umbra che frequentava da circa un anno e mezzo e dove si era più volte lanciato con la scuola di paracadutismo "Gordio". Al presidente della società che gestisce l'area, Sergio Sbarzella, aveva confidato nei mesi scorsi che per lui il paracadutismo non era "solo uno sport, ma un'attività che forma l'equilibrio psico-fisico della persona".
Lunedì Taricone aveva raggiunto Terni per partecipare a un corso sulla sicurezza in volo di livello intermedio. Due ore di teoria poi un primo salto senza problemi. Quindi di nuovo in quota con un aereo Cesna caravan turbo elica insieme ad altri sette compagni tra i quali la moglie, che a sua volta, nei mesi scorsi, aveva avuto un incidente, sempre con il paracadute, uscendo però indenne.
Taricone ha saltato per primo e - ha spiegato uno degli appartenenti alla scuola Gordio - a circa mille e 200 metri si è regolarmente aperto il paracadute ad ala. A un centinaio di metri da terra l'attore doveva cominciare le operazioni per rallentare la velocità in vista dall'atterraggio che invece - ha riferito ancora chi ha assistito a quanto successo - sono state messe in atto solo a 20 metri dal suolo. Perché sia successo lo chiarirà l'inchiesta in corso.
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