LA RIVINCITA DELLE BIONDE
Il mondo è in mano alle donne bionde. E' il momento della loro rivincita? Forse sì. Dopo decenni di luoghi comuni che le vogliono svampite e "bamboline", le signore e le signorine dalle chiome color miele si lanciano alla riscossa. E la scienza dà loro una mano: uno studio ha sottolineato, dati alla mano, che se si tratta di perseguire un obiettivo, non c'è mora o rossa che tenga: le bionde sbaragliano la concorrenza. E non perché sono più belle o più sexy, ma in virtù della loro maggiore determinazione e forza di carattere.Come conclude una ricerca realizzata dall'Università della California, ateneo che non a caso ha sede nell'indiscusso regno delle bionde, le donne dalle chiome dorate hanno imparato ad affilare le unghie. E il merito, o la colpa a seconda dei punti di vista, va in gran parte agli uomini, che da sempre sembrano mostrare una netta predilezione per loro, come suggerisce il celebre film diretto da Howard Hawks e interpretato da una spumeggiante Marilyn Monroe.
Lo studio, condotto su 156 studentesse, conclude che le bionde sono maggiormente abituate ad attirare l'attenzione degli uomini, e proprio questo fatto le rende più sicure di se stesse e pronte ad ingaggiare le loro battaglie per aprirsi la strada e raggiungere gli obiettivi che si prefiggono. Naturali o "tinte" che siano, l'importante è che le chiome siano d'oro. "Non ci aspettavamo di scoprire le bionde più bellicose rispetto alle altre donne", riconosce Aaron Sell, a capo dell'insolito studio.Insomma, la forza delle bionde sta nel fatto che si sentono "speciali" e questo le rende più agguerrite e determinate nel perseguire i loro obiettivi, tanto che gli studiosi californiani parlano di un vero e proprio "effetto principessa". I loro capelli d'oro fanno impazzire gli uomini perché la chioma chiara viene interpretata come indice di alti livelli di estrogeni e quindi di maggiore fertilità: per questi atavici motivi gli uomini le identificano come compagne particolarmente desiderabili. Insomma grazie alle loro chiome color miele, queste ragazze e signore sono abituate ad attrarre l'attenzione e l'ammirazione del sesso forte, vivono in una sorta di "bolla" e non ammettono per nessun motivo l'idea di scendere dal loro piedestallo. L'unico neo che invita a una certa moderazione nei confronti dei risultati di questo studio sta nel fatto che è stato condotto su un campione di soggetti numericamente piuttosto esiguo Spiega Ingrid Collins, psicologa del London Medical Center: "I risultati vanno interpretati con cautela e non è possibile generalizzare".
Lo studio, condotto su 156 studentesse, conclude che le bionde sono maggiormente abituate ad attirare l'attenzione degli uomini, e proprio questo fatto le rende più sicure di se stesse e pronte ad ingaggiare le loro battaglie per aprirsi la strada e raggiungere gli obiettivi che si prefiggono. Naturali o "tinte" che siano, l'importante è che le chiome siano d'oro. "Non ci aspettavamo di scoprire le bionde più bellicose rispetto alle altre donne", riconosce Aaron Sell, a capo dell'insolito studio.Insomma, la forza delle bionde sta nel fatto che si sentono "speciali" e questo le rende più agguerrite e determinate nel perseguire i loro obiettivi, tanto che gli studiosi californiani parlano di un vero e proprio "effetto principessa". I loro capelli d'oro fanno impazzire gli uomini perché la chioma chiara viene interpretata come indice di alti livelli di estrogeni e quindi di maggiore fertilità: per questi atavici motivi gli uomini le identificano come compagne particolarmente desiderabili. Insomma grazie alle loro chiome color miele, queste ragazze e signore sono abituate ad attrarre l'attenzione e l'ammirazione del sesso forte, vivono in una sorta di "bolla" e non ammettono per nessun motivo l'idea di scendere dal loro piedestallo. L'unico neo che invita a una certa moderazione nei confronti dei risultati di questo studio sta nel fatto che è stato condotto su un campione di soggetti numericamente piuttosto esiguo Spiega Ingrid Collins, psicologa del London Medical Center: "I risultati vanno interpretati con cautela e non è possibile generalizzare".
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