CINEMA: THIS IS IT ....IL FILM

Per Kenny Ortega, Travis Payne e Michael Bearden, "e' un sentimento agrodolce" quello che accompagna la visione del film nato dalle prove e dal backstage nello Staples Center di Los Angelese dell'omonimo show che avrebbe dovuto riportare sul palco Jacko agli inizi dello scorso luglio all'Arena O2 di Londra, se il re del pop non fosse morto inaspettatamente pochi giorni prima, il 25 luglio. Sia Ortega, il regista, che Payne, il coreografo, e Bearden, il direttore musicale, avevano lavorato a lungo con Jacko sulla preprazione dello show e si aspettavano di fare con lui una lunga stagione di concerti. La critica non ha ancora visto per intero il film, di cui sono stati mostrati in anticipo solo 12 minuti, ma le sale dove sara' in programmazione da mercoledi' sono andate praticamente sold out in tutto il mondo gia' in prevendita. Nel film si vede la superstar al lavoro sui passi di danza e sulle coreografie, tra salti, piroette e corse sul palco. Dalle clips finora viste, non c'e' dubbio che Jackson sembrasse in grande forma. Non c'e' nulla che possa fare pensare che fosse malato al punto di morire pochi giorni dopo
Ortega, Payne e Bearden sottolineano in un'intervista riportata dal sito della Cnn come vorrebbero che questo film rappresentasse il Michael che conoscevano. "E' un progetto in suo onore", ha detto Bearden said. Mentre Ortega ha voluto sottolinea che il film e' per i fan. Ha spiegato di essere stato inondato di email dei fan che volevano vedere solo ed esattamente quello che Jackson aveva pensato per i concerti che non potra' piu' fare. Soprattuto i tre hanno ammesso di essersi preoccupati dei tre figli di Jackson, cercando di realizzare un film che Prince Michael, Paris e 'Blanket' saranno in grado di vedere negli anni e che li rendera' sempre fieri del padre.Tutti e tre hanno confessato la grande tensione emotiva che li ha accompagnati durante tutta la lavorazione del film. "Ci sono un sacco di momenti in cui tirare fuori i fazzoletti", ha detto Bearden. Ortega ha aggiunto che all'inizio non sapeva come avrebbe fronteggiato il grande coinvolgimento emotivo che gli procurava iniziare a lavorare sul film cosi' presto dopo la scomparsa di Jacko. Ma alla fine -ha ammesso il regista- "il film si e' rivelato catartico". "Ho pensato di crollare -ha aggiunto- ho pensato che non avrei mai potuto farcela ad attraversare tutto questo: era troppo duro, troppo presto. Ma nella realta' e' stato curativo e mi ha aiutato molto", ha concluso Ortega augurandosi che anche sui fan il film abbia lo stesso effetto.
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