venerdì 10 luglio 2009

NOVITA': SPUNTA LO SPRIZT ALLA SPINA

noooooooooo ,il nostro amato rito,il nostro celebre aperitivo...forse cambierà :-(.... non in fatto di gusto ,almeno speriamo,ma in fatto di preparazione....ma vuoi mettere i "sei centilitri di prosecco, i quattro di Ape­rol o Campari, seltz o soda, ghiaccio e arancia»...regole fondamentali per ottenere un ottimo spritz...



In tedesco, il verbo «spritzen» signi­fica «spruzzare». Leggenda vuole che lo spritz sia nato proprio durante la dominazione Asburgica, da questa comunanza di suoni. E tra l'altro originariamente, era un bianco macchiato E adesso ????PENSATE arriva la rivoluzione, firmata da Mon­telvini e Moletto: lo spritz sarà venduto in fusto. E sarà così servito alla spina. Per far prima, ma cosi si rischia di cancellare il rito che personalizza l’aperi­tivo in ogni bar. «Non si deve tradire la tradizio­ne » sibila Enrico Breda, web master di Spritz.it, la community padovana degli amanti dell’aperitivo.
Per esser sicuri di non patire il furto dell’idea, Montelvini, cantina del prosecco di Venegazzù, nel Trevigiano, e la Moletto, cantina di Motta di Livenza, hanno deciso di registrare il marchio. «SpritzOne», questo il nome della bevanda, rac­chiusa per la prima volta dentro i fusti. La mano­vra di business e la comunicazione è congiunta. La spiegano Alberto Serena, vicepresidente di Montel­vini, e Mauro Stival, amministratore delegato del­la cantina Moletto. «Abbiamo unito la qualità del prodotto e la rete commerciale. I clienti sono entu­siasti. Il nostro spritz alla spina ha sette gradi. Vie­ne spillato già miscelato. Gli esercenti devono so­lo aggiungere ghiaccio e le guarnizioni, così si ri­sparmia tempo».È accaduto anche questo, dunque. Lo spritz sarà servito dai fusti. Non bastava lo «Spritzer», la latti­na di acqua e vino bianco. Non era sufficiente la bottiglia che si compra oggi nei centri commercia­li, lo «Spritzettino». Quando un marchio tira, il marketing è in agguato. La lattina di prosecco di Paris Hilton è un caso emblematico. E lo spritz, da alcuni anni a questa parte, ha decisamente supera­to i confini regionali. Basti citare il «Cin Cin Sprit­zeria », locale di tendenza gestito da un vicentino a Barcellona, in Spagna. Chissà cosa ne penserebbe­ro i soldati austriaci – e questa è un’altra delle leg­gende dello spritz – che in Veneto non riuscivano a bere il vino, troppo alcolico. E chiedevano di di­luirlo con l’acqua. Poi, a forza di brindisi, lo «spri­tz », «spriss» o «sprissetto» che dir si voglia è di­ventato un rito. Un appuntamento ineluttabile do­po il lavoro, con due patatine e qualche amico. Oli­va, arancia o limone. Ghiaccio. Noccioline, cicchet­ti. L’apoteosi in questo senso è Piazza delle Erbe, a Padova, dove centinaia di universitari ogni sera, ma in particolare di mercoledì, si ritrovano per brindare.
Ma..ci mancava anche questa.....!!! eccola la foto del fusto.....


ma noi...Da buoni VENETI ...
quello fatto al momento...
anche se aspettiamo un po ma chi se ne frega!!!!!!!!!!!GIUSTOOOOOOOOO????????

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